mercoledì 13 aprile NaBaD kULANkA

Nabad in somalo vuol dire salve, pace: è il saluto comune e quotidiano. Kulanka è una realtà autorganizzata nata da un occupazione fatta dai rifugiati somali che accolgono altri rifugiati, una realtà che è diventata spazio interculturale nel tentativo di aprirsi alla città. Nabad Kulanka è un saluto a questa realtà, quasi unica nel panorama fiorentino.

Mercoledì 13 Aprile
Apericena dalle 20.30,
a seguire proiezione del documentario Nabad Kulanka, Somali a Firenze.di Alessandro De Angeli

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Grecia – la vittoria dei 300

Dopo 44 giorni di sciopero della fame i 300 migranti lavoratori in Grecia hanno interrotto lo sciopero. Il governo ha  deciso di accogliere le loro richieste.

Ecco una piccola raccolta di foto e testi in italiano per saperne di piu’.

foto: http://www.babylonia.gr
video: http://www.youtube.com/watch?v=FDLzpVMA3Rw&feature=player_embedded

E’ finito in vittoria lo sciopero della fame dei “300”
(tratto da: http://it.contrainfo.espiv.net )

Il 25 Gennaio 2011 trecento immigrati ad Atene e Salonicco cominciarono un feroce sciopero della fame, rivendicando qualcosa di basilare e fondamentale: uguali diritti con i lavoratori licali e la legalizzazione di tutti gli immigrati che vivono, lavorano e si muovono nel paese.

44 giorni più tardi e dopo che più di 100 degli scioperanti sono stati ricoverati in ospedale con seri problemi di salute, lo stato è stato costretto a lasciar cadere l’ intransigenza mostrata fino all’ultimo, con minacce di deportazione degli immigrati, e a negoziare ufficialmente con loro, andando incontro ad una parte significativa delle loro richieste:

  • diminuzione del tempo richiesto di presenza nel paese da parte dell’immigrato per permettergli di fare richiesta di residenza permanente nel paese stesso;
  • diminuzione dei crediti lavorativi da 200 a 120 (ovvero una diminuzione del 40%) per poter far domanda di residenza permanente nel paese;
  • diminuzione dei crediti lavorativi da 80 a 50 per poter ottenere la copertura assicurativa sanitaria.

Queste condizioni sono state ottenute e valgono per TUTTI GLI IMMIGRATI presenti in territorio greco, ed il terzo punto è stato ottenuto anche a voce dei lavoratori locali.

Per i 300 scioperanti in particolare, invece, è stato ottenuto di rinnovare a tempo indeterminato il loro “status di tolleranza” all’interno del paese da 6 mesi, come era fin’ora. In questo modo tutti i 300 potranno rimanere nel paese fino al raggiungimento del tempo e delle condizioni per l’ottenimento di un permesso di residenza nel paese. Durante questo tempo, inoltre, sarò loro permesso di viaggiare liberamente al e dal proprio paese di origine.

I 300 immigrati in sciopero della fame hanno rischiato la loro vita non sulla base di motivi individualistici o utilitari, ma sulla base di diritti collettivi, in una battaglia che ha affermato i diritti concernenti la dignità dell’intera classe lavorativa.

Questa lotta ha ottenuto un’immensa vittoria per tutti quegli immigrati che ora possono sperare di vivere nel paese senza la paura di essere senza documenti.

La decisione del governo di andare incontro a parte delle richieste dei 300 immigrati in sciopero della fame prova che le uniche battaglie perse sono quelle che non vengono combattute. Dimostra, inoltre, che le amministrazioni della Unione Europea, del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Centrale Europea, non sono invincibili.. Uno spirito militante fermo e un’ampia solidarietà sociale possono portare a risultati tangili.

Se 300 hanno ottenuto questo, immaginate quanto possono raggiungere migliaia di immigrati lavoratori repressi se insieme!

——

La vittoria ottenuta dai 300 migranti in sciopero della fame è una
speranza per tutta la società

La decisione presa oggi dal governo greco di accogliere le richieste dei
300 migranti in sciopero della fame dimostra che l’unica battaglia persa
è quella che non si combatte. Questa vittoria ha inoltre dimostrato a
tutti i lavoratori che l’UE, l’FMI e la Banca europea non sono
invincibili. Un fermo spirito di ribellione e un’ampia solidarietà
sociale possono fornire risultati tangibili.
È evidente che ci vorrà una lotta lunga e dura per abolire l’apartheid
imposto ai lavoratori stranieri che vivono in Grecia e in Europa, ma non
c’è dubbio che l’impegno dei 300 migranti ha schiuso un varco alla speranza.
Vorremmo ringraziare tutte le persone (e sono state molte…) che hanno
appoggiato questa difficile lotta dai primi giorni alla Facoltà di
giurisprudenza fino al trasferimento negli ospedali. E vorremmo
soprattutto dare un rispettoso benvenuto ai 300 militanti di cui tutta
la classe operaia può andare orgogliosa.

Atene
09/03/2011
Iniziativa di solidarietà con i 300 migranti in sciopero della fame

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primo marzo nel mediterraneo

Tutto è iniziato con l’insurrezione tunisina, che ha portato alla fuga
di Ben Alì il 14 gennaio e la caduta del governo del suo partito (RCD)
dopo un regime corrotto e dittatoriale durato 23 anni.
Poi è stata la volta di Mubarak in Egitto, despota dell’Egitto che ha
governato con uno stato di emergenza durato trenta anni, costretto a
fuggire dalla determinazione delle manifestazioni di piazza durate
diciotto giorni. Poi è stata la volta del Marocco, dell’Algeria, dello
Yemen, del Bahrein, dell’Iran e infine ancora dell’insurrezione popolare
in Libia contro i governo delle multinazionali di Gheddaffi e
Berlusconi. E non è ancora finita!

Siamo di fronte ad una trasformazione politica e sociale profonda, ad
una rivoluzione che sta attraversando le società del mondo arabo e che
trasforma in maniera imprevedibile i rapporti politici, sociali e
culturali tra le due sponde del Mediterraneo.

Il primo marzo è una giornata di sciopero e di lotta nata per ricordare
come l’Italia e l’Europa non possano vivere senza i migranti e per
generalizzare lo strumento dello sciopero come strumento di lotta
politica. Per noi ciò significa che essere migranti significa anche
essere lavoratori, sfruttati, senza casa, discriminati e ci riconosciamo
compagni e compagne di chi è in questa situazione e vogliamo lottare
insieme perchè condividiamo lo stesso paese e mangiamo lo stesso pane.

Abbiamo sempre concepito la migrazione e la libertà di circolazione in
generale come un mezzo per la liberazione individuale e collettiva e per
questo ci opponiamo alle limitazioni della libertà di movimento di tutti
ed alla costruzione di un sistema repressivo su basi razziste ovvero il
circuito dei Pacchetti sicurezza, misure speciali di polizia, centri di
detenzione (CIE).

Oggi però le cose cambiano: i governi europei e per primo il governo
mafioso e razzista del PDL e della Lega Nord temono che la diffusione di
un desiderio ed una pratica radicali di democrazia e di libertà sulla
sponda sud del mediterraneo metta fine ai profitti delle loro
multinazionali (ENI, Ansaldo, Finmeccanica, Impregilo in Libia,
Benetton, Miroglio, Piaggio in Tunisia e la lista è lunga. Il governo
agita lo spettro della pressione migratoria per imporre l’ennesimo giro
di vite.
Il ministro Maroni ha proposto pochi giorni fa di trasformare l’ex-base
NATO di Mineo (CT) in un campo di concentramento per tutti i rifugiati
regolarmente ospitati nei CARA in tutta italia e nelle decine di
strutture gestite dal privato sociale, presenti anche in Toscana. La
proposta sta ricevendo aspre critiche dalle ONG umanitarie e pensiamo
che riceverà una dura resistenza da parte dei rifugiati. Quello che è
certo è che di fronte ad una esigenza di libertà e di sicurezza da parte
di popolazioni massacrate nelle strade lo Stato italiano risponde
schierando la Marina e la Guardia di Finanza e allargando l’infame
circuito dei centri di detenzione amministrativa.

Quando dicevamo che i CIE sono dei lager qualcuno pensava che stessimo
esagerando. Oggi è sempre più evidente che da una parte ci sono gli
agguzzini, i torturatori e gli oppressori e dall’altra un popolo che
lotta per la sua liberazione.
Questo primo marzo vogliamo che il mediterraneo sia unito e che sia un
esempio per tutti i migranti e gli italiani che ancora pensano che la
libertà e la giustizia si possano mendicare.

NO AI RESPINGIMENTI
NO AI CIE NO, NO AL LAGER DI MINEO, NO AI LAGER PER I RIFUGIATI
SOLIDALI CON I RIBELLI IN TUTTO IL MEDITERRANEO
TUTTO PER TUTTI!
BERLUSCONI  DEGAGE!

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alla ricerca del libero transito: il film di Andrea Searle venedì 25 a Kulanka

Si parlerà anche dello sciopero della fame di 300 migranti in Grecia, delle rivolte nel Meditterraneo e del primo marzo 2011 a Firenze, dove si sta organizzando una seconda “giornata senza di noi” dopo lo sciopero dei migranti dell’anno scorso

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presentazione del libro “CONTROLLO E MANIPOLAZIONE”e poi SENSI CELLAR IN CONCERTO

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“wittgenstein”

dopo la serata karaokepowertrash si torna al cinema con un film di Derek Jarman, un film costruito come una visione, spazi sospesi fra presente passato e futuro, fra ricordi immaginazione, pensieri genuini, colori vivi che incantano e fanno continuare a sognare…

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karaoke powertrash!!!

Ogni tanto il cinema del martedì ha bisogno di reinventarsi…e questa volta ecco il karaoke

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“PAPRIKA, SOGNANDO UN SOGNO”

un po di animazione made in gapain

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“L’ARTE DEL SOGNO”

Inauguriamo la nuova rassegna sul sogno, sonno, visioni e viaggi…vogliamo sognare ed immaginare….

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“Manifesto”ovvero considerazioni e pensieri della CineforumCrew kulanka

la cineforuMcrew kulaNka festeggia allegramente il primo mese di vita,
e fra sorpresine trash e pessimi propositi augura a tutti un bel “lunga vita all’autogestione, selvaggia trasparente e autoorganizzata”
e da il suo contributo in parole a chi di autogestione  tutti i giorni dibatte e gli sta a cuore anche la cronaca degli eventi, non solo la prassi!

dunque il cineforum kUlanka in questo primo mese ha registrato una media di pubblico di 15, 20 elementi , in crescita la partecipazione dei somali (2/3 degli spettatori)
sul versante economico dopo un piccolo investimento iniziale dalla terza proiezione in poi siamo finalmente tornati in attivo
si parla comunque di cifre irrisorie (poche decine di euro a sera)
con questo crediamo che un cineforum non sia uno strumento molto adatto a far cassa dato che la gente ai cinema ci va poco in generale, in piu e’ freddo, in piu la gente non viene per sbronzarsi (credo si possa affermare con certezza che per esempio i “ben rodati” cineforum di emerson e cpa e riottosa  non facciano ne piu gente ne piu cassa di quello kulanka [anzi!] … a meno che non mettano biglietto d’ingresso…)

crediamo che la ricchezza di tale cineforum stia piu che nei “numeri”, nella continuita di almeno 3 mesi di appuntamento settimanale fisso , possiamo affermare con soddisfazione che le relazioni fra i partecipanti i resident e chiunque altro sia passato si consolidano ogni settimana che passa,

per ogni martedi di questo mese a kulanka c’era una cena preparata a costo zero con verdura di recupero, tecnologia multimediale pronta all’uso, film musica proiezioni di foto, interviste estemporanee, un riscaldamento acceso, gente a chiacchiera al bancone del bar, cose semplici ma funzionanti!

l’esperimento che piu ci gasa e’ quello di aprire a kulanka una piccola finestra sulla citta, una finestra d’accesso anche per non militanti, per non addetti ai lavori, fare in modo che si creino forme di scambio piu intime sfaccettate e casuali fra le persone. Allargare insomma la logica in cui ci siamo trovati al principio
del : “io sono l’attivista tu il rifugiato” o “io la maestra di italiano tu l’allievo”..

il gruppo cineforumkulanka sempre piu consapevole da un punto di vista economico redige il…

vademecum del compagno contabile
assunto:

0 fare surplus da un cinefoum autogestito e’ impresa fantascentifica, comico paragonare l’incasso di un cineforum (organizzatori 5) a quello di un corteo regionale (organizatori 50)…

1 mettere la cena a pagamento per quei tre italiani che arrivano e devono ancora cenare e costringere 10 amici somali o ad umiliarsi chiedendo elemosina o a vederci cenare a bocca asciutta per poi  totalizzare quei 9 euri in piu (3 pasti=9euri!) piu che aiutarci nell’autofinanziamento ci ostacola nell’allargamento di un gruppo di spettatori assidui,

2 fare recupero e cucinare un pomeriggio per poi scoprire che dei 20 euri alzati sulla cena 15 li abbiamo messi noi 5 organizzatori (3×5=15euri) autotassandoci!
ma queste son cose che un po fanno sorridere.. poiche si parla di spiccioli

3 con queste dimensioni realisticamente la cena e’ niente di piu che una cena fra amici : con la cena quello che facciamo e’ andare pari con i soldi e poco piu, pero ci garba avere super cene fumanti prima del film per cui se siam du gatti chi arriva mangia e niente di male e stop.

4 tutti i commenti e suggerimenti esterni che non tengono conto del reale svolgimento delle serate un po cominciano ad annoiarci per cui invitiamo vivamente a partecipare all’organizzazione chiunque pensi di apportare energie o miglioramenti costanti nel tempo e soldi soldi soldi all’interno del progetto cineforum
…magari piano piano s’abituasse la gente a portare quello che vole trovare..

5 altro discorso ovviamente per l’alcool unica vera minuscola sacrosanta legittima fonte di guadagno

6 con l’evento si fanno i quadrini, col ritrovo si fanno i gruppi! (antico detto maoista del maestro jin hiao muh)

cineforumkuLankacrew

ps sull’inerzia del minuscolo investimento iniziale le ultime 2 proiezioni sono state organizzate con un budget inferiore ai 10 euri!! e inoltre…

ps2 martedi prossimo dopo il film, per festeggiare il primo mese a modino  sara la notte di Satrasia, la profezia, presentazione di libro fantasi piu dj rap GEDDON m.s. (Budget della serata < 10EU ..abbiamo un bel po di vino avanzato + le birre del corteo..)
…forse qusta sarebbe un occasione giusta anche per battere un po di cassa..
per cui ricordiamo a tutti gli ultras di geddo o di kulanka che la riuscita della serata dipendera soprattutto dall’energia investita da chi la organizza …se qualcuno vol partecipare  diffondere attacchinare fare girare.. (allego volantino)

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