EX MEYER: CRONACA DI UN’INGIUSTIZIA

Lunedì 14 giugno

h6.00: L’ex-Meyer occupato di via Buonvicini viene blindato da numerosi agenti della polizia municipale insieme ad alcuni funzionari del comune. Nessuno può entrare o uscire, nemmeno gli occupanti che si trovavano fuori dallo stabile hanno la possibilità di accedere, tantomeno gli attivisti del movimento di lotta per la casa.

h7.00:. Di fronte all’ evidente negazione di margine di trattativa e di mediazione, 2 attivisti, con l’esigenza di tutelare gli occupanti isolati all’interno, esercitano pressione e riescono ad entrare guadagnadosi l’ennesima denuncia. I funzionari del comune stanno proponendo le loro “soluzioni” all’emergenza: 2-3 settimane (a seconda dei requisiti) presso l’albergo popolare per gli uomini, l’ex-foresteria Pertini per le donne e i bambini. Circa la metà dei presenti decide di accettare la proposta opponendosi però alla separazione dei nuclei familiari. Il clima da deportazione forzata ricorda cupamente scenari recenti della nostra storia.


Questura e Comune dichiarano che lo sgombero “soft” avverrà nell’arco dei successivi 7 giorni. Come se esercitare la violenza della deprivazione del diritto alla casa per 180 persone, se dilazionato in una settimana, possa definirsi “soft”!


I restanti occupanti, che non hanno firmato la proposta del comune, scelgono di riorganizzarsi perchè consapevoli della totale inconsistenza della soluzione, che di fatto rende manifesta la politica di questa amministrazione: eliminare ogni forma di resistenza sociale, isolare, smembrare e cancellare dalla città tutte le presenze di chi è ritenuto indesiderabile. 

E’ un’alternativa  15 giorni in un letto dell’albergo popolare?



Sabato 19 giugno

h8.00: il gruppo di occupanti  non firmatari con la solidarietà del movimento di lotta per la casa e di studenti, precari e sfrattati decide di riprendersi l’ennesimo palazzo vuoto e di dare una risposta  concreta al problema reale della casa. 


h9.00: viene occupato uno stabile in  via reginaldo giuliani  di proprietà delle Fs,  inutilizzato da dieci anni e destinato fra altri 2 alla demolizione,  per far spazio ai binari dell’alta velocità. Dopo pochi minuti, il presidio all’esterno viene circondato da una presenza massiccia di digos e da alcuni reparti della celere schierati in assetto anti-sommossa. La situazione è piuttosto tesa, la digos dichiara   che non c’è margine di trattativa su niente e cerca di entrare all’interno della struttura strattonando e picchiando alcuni dei partecipanti al presidio che proteggevano l’entrata, fortunemente non riescono ad accedere.


h10.00:Il presidio cresce di numero e arrivano anche 2 consiglieri comunali che provano insieme al movimento a mediare con la questura, che però non mostra alcun segno di apertura. Per non aggravare la già difficile situazione degli ex occupanti del meyer anche con una carica della polizia,sotto una pioggia scrosciante, a malincuore si decide di uscire dalla struttura e di tornare alla vecchia occupazione di via Buonvicini per riorganizzarsi.


h14.00: L’ex- Meyer in via Buonvicini è però già completamente murato, nonostante gli accordi per l’uscita degli occupanti prevedessero la fine dell’operazione di sgombero soft  la  successiva domenica.


Si tenta un’ulteriore pressione affinchè l’amministrazione conceda, per affrontare l’emergenza, l’utilizzo in autogestione dell’ ex centro di medicina sportiva di via del fosso macinante. Neanche questa richesta viene presa in considerazione e non resta che piegarsi al ricatto delle misere e inutili offerte del comune. Inizia la triste deportazione dei singoli e dei nuclei familiari a cui non rimane che qualche borsone e busta di plastica, oltre che della casa  le istituzioni sono riucite a privare queste persone anche della dignità. 


Cronache dalla bella Firenze dei diritti negati in cui chi amministra mostra ancora la sua miopia politica in fatto di accoglienza e di gestione dell’emergenza abitativa. Illegale è chi occupa, illegale è chi non ha i documenti in regola, illegale è chi non ha più un lavoro. Abitare nella crisi in questa città diventa sempre più il privilegio dei pochi che possono permetterselo…. 

insicuri@inventati.org


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