15 luglio in piazza indipendenza contro i respingimenti

GIOVEDì 15
LUGLIO ALLE 21 IN PIAZZA INDIPENDENZA

 

SERATA DI
INFORMAZIONE CONTRO I RESPINGIMENTI:

LE TORTURE
E LE VIOLENZE NELLE CARCERI LIBICHE RACCONTATE DA CHI L’HA SUBITE PRIMA
DI RIUSCIRE A SCAPPARE

 

Da giorni gli appelli dei 250 eritrei
rinchiusi nella prigione di Brak, in

libia, ed esposti ad ogni tipo di
violenza e al rischio di morte stanno

raggiungendo l’Italia e cercando di
risvegliare le nostre coscienze. Le torture e le violazioni subite da
queste persone legittimamente in fuga da guerra e persecuzione non sono
un caso isolato. Che la libia sia un paese non democratico e senza alcun
rispetto dei diritti fondamentali della persona umana è una realtà che
solo per convenienza e calcolo i governi europei fingono a volte di
dimenticare. Quelle torture, quelle violenze, ci raccontano però,
soprattutto, della disumanità e dei crimini contro la vita umana di cui i
governi italiani degli ultimi anni si sono macchiati delegando alla
terra di Gheddafi la gestione di migliaia di profughi, ovvero il potere e
l’arbitrio assoluto su migliaia di esseri umani inermi e titolari di
diritti fondamentali come quello di chiedere e ottenere

asilo politico. I respingimenti definiti
con crudeltà e ipocrisia da maroni come "una grande vittoria contro
l’immigrazione clandestina" sono solo l’ultimo atto di una storia di
complicità e ridefinizione di equilibri politici ed economici che ha
usato e continua ad usare il corpo vivo dei migranti come moneta di
scambio, la vita delle persone come una merce qualunque. Tutto ciò è
avvenuto e sta avvenendo ad opera del governo italiano con un cinismo e
un’indifferenza degni dei periodi peggiori del novecento europeo. Con i
respingimenti verso la libia la classe politica al potere in italia sta
dichiarando a gran voce che la vita umana non vale nulla, specie se si
tratta di quella di persone considerate ormai sotto-uomini. i
richiedenti asilo come tutti gli altri migranti sono stati stigmatizzati
e criminalizzati da leggi come quella sul reato di immigrazione
clandestina e da decenni di razzismo istituzionale che ha imbarbarito
questo paese e i suoi cittadini. Restare in silenzio mentre le donne,
gli uomini e i bambini respinti dall’Italia stanno morendo in

Libia significa rendersi complici di
questa vergogna. Salvare le centinaia di persone che stanno morendo in
Libia, anche a causa delle politiche migratorie italiane, significa
lottare per i diritti e le libertà di tutti, per il diritto di ognuno di
noi di vivere in un paese civile.

 

I RICHIEDENTI ASILO
SOMALI E ERITREI CHE VIVONO (NELLA PRECARIETÀ) NEL CAPOLUOGO TOSCANO
HANNO DECISO DI ROMPERE LA CORTINA DI SILENZIO SULLA MATTANZA CHE VEDE
VITTIME CENTINAIA DI GIOVANI, UOMINI E DONNE NELLE PRIGIONI LIBICHE.
GIOVEDI’ 15 LUGLIO DALLE ORE 21 APPUNTAMENTO COLLETTIVO IN PIAZZA
INDIPENDENZA PER UNA SERATA DI INFORMAZIONE, DI TESTIMONIANZA, DI
PROIEZIONE VIDEO SULLA INFAME CONDIZIONE DEI RICHIEDENTI ASILO IN LIBIA,
SULLE POLITICHE DEI RESPINGIMENTI E DELLE COMPLICITA’

 

TUTTE E TUTTI GLI
ANTITRAZZISTI SONO INVITATI A PARTECIPARE!

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